La città di San Frediano. Lucca fra VI e VII secolo: un itinerario archeologico

mercoledì 19 ottobre 2011

L'ultimo sorriso della Signora di Cipriano (la Dama con gli Orecchini)









Avrebbe sorriso la Dama con gli Orecchini a Cestello all'Archeologo Giovane, capace di muoversi con la sagace baldanza degli anni per l'esperienza di dieci e più stagioni passate nel fango e nella polvere, che l'ha risvegliata dopo quattordici secoli. Salvata dai muri infiniti che si sono annodati specchiandosi sulla via che prima portava a Florentia, poi a Firenze, e poi al nulla, per la sete di potere di Firenze, ha perso la dolcezza del volto nella dissoluzione del pulvino cefalico (dicono i dotti), e solo riluce, con il pettine infranto, il colore degli orecchini misti alla terra.
L'intrigo dei fili dichiara gli anni di Agilulfo e del figlio, o di Rotari, e l'altro Archeologo, che talvolta ancora riesce a scendere dove la Terra scrive pagine di Storia, rammenta Tasone duce langobardo di Tuscia, e le sue avventure di avventuriero fra Lucca (immagina e sogna) e Ravenna; le Signore del Pettine e degli Orecchini, d'argento o di bronzo, che nell'autunno si congiungono a storie d'estate, appena narrate a Trento, che di certo avran visto masnade longobarde andare a sognare il saccheggio di Roma.
Cerca un volto per la Signora di Cipriano, il quartiere in di Lucca del secolo VIII, forse chissà amica della nonna di Pertuald, fondatore di San Michele, e della famiglia del vescovo Pietro, sobborgo fervente di vita che si manifesta infine nei Segni della Morte, l'Archeologo che si perde nella luce dei mosaici, e nell'ombra di mondi perduti che i miniatori degli aristocratici di Roma e di Bisanzio lasciano in pagine scintillanti di rosso e d'argento.
E incerto fra l'icona ingioiellata della paffuta Agnese coeva alla Dama con gli Orecchini di Cipriano, e il vibrante profilo della Euresis che apparve al Pittore nella Costantinopoli di un secolo prima, lascia perdere il filologismo storico, s'innamora dell'immagine del nuovo ellenismo, sorella di quelle amate dal Maestro di Castelseprio, e riveste degli ultimi panneggi di Roma e dell'Ellade la Signora di Cipriano.

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